Sapri: abit. 7050; alt. m 5 s.l.m.

 

La cittadina merita gli elogi che le rivolgono i turisti che decidono di passarvi le vacanze. Il lungomare con la grande villa, i ristoranti e gli alberghi, le vetrine degli esercizi commerciali, la stagione estiva con innumerevoli iniziative e attrazioni la rendono incontrastata regina del periodo vacanziero. Fu esaltata anche da Cicerone che la denominò “Parva gemma maris inferi “ (piccola gemma del mare del sud). Infatti, in località Cammarelle fu costruita, in epoca romana nel I sec. a.C., una lussuosa villa romana, dotata di

porto col faro, di terme, di teatro e altre amenità che rendevano incantevole il soggiorno dei patrizi e degli ospiti che giungevano da Roma e da altre città. Secondo alcuni il proprietario era illustre: l’imperatore Massimiano Erculio, dopo aver abdicato a favore del figlio Massenzio acclamato imperatore. Resta una presenza minima di tale meraviglia insieme ad altri resti romani sparsi nel territorio, come un Cippo Funebre oggi posto in Piazza Plebiscito. Segue un periodo buio, fino al XVII sec. quando il borgo si popola con palazzi ad opera dei nobili, che scesero dalla vicina Torraca, e chiese costruite dal ’600 ad oggi (di S.Giovanni Battista, dell’Immacolata, del Santo Rosario, di S.Antonio di Padova del Timpone, di Santa Croce). Qui sbarcò Carlo Pisacane con i suoi uomini nel 1857, per liberare le terre dall’oppressione borbonica, trovando la morte a Sanza. Luigi Mercantini compose la poesia “Spigolatrice di Sapri” per immortalare l’eroica spedizione. Il popolo di Sapri, invece, eresse una statua dell’eroe nella villa comunale e una statua bronzea della spigolatrice sullo scoglio dello Scialandro con lo sguardo rivolto al punto in cui sbarcarono i Trecento. La località, più volte insignita della bandiera blu, è dotata di strutture e alberghi per il turismo e durante l’anno molti sono gli eventi culturali.

 

 

 

 

 

 

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